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Quelle sensazioni strane

Guidare la RV 125 dopo 30 anni e, soprattutto, dopo un sacco di altre moto, dà delle sensazioni strane. Non so come spiegarlo. Prima di averne una per le mani, i ricordi erano intatti, nel senso che l’adrenalina di allora era legata a precise azioni, capacità ed eventi. Saresti stato disposto a giurare che la RV andava così, che si guidava così e che potevi abusarne così. Insomma, eri portato a mantenere intatti i parametri mutuati dalle sensazioni e dai ricordi a prescindere da tutto il tempo e da tutta l’acqua che era passata sotto i ponti.

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Poi, dopo 30 anni, rimetti il sedere su una RV e ti senti strano. I ricordi vengono spezzati dal presente, da quello che la moto fa adesso, da quello che è il tuo nuovo metro di giudizio non più da sedicenne. La guidi e ti accorgi che non è più quella bestia che ricordavi, che la forcella sembra fatta con due stuzzicadenti, che il motore sembra fermo e che di sterzo è davvero leggerina. Scopri che tu sei cresciuto e con te le tue capacità e i tuoi limiti mentre lei, miss RV, è rimasta la stessa, quella di 30 anni fa. Una cosa normale, ovvia, si direbbe. Certo, però adesso c’è il dubbio: è stato un bene rinfrescare i ricordi in qualche modo ridimensionandoli oppure era meglio che rimanessero intatti, così come si erano creati in adolescenza?

Sono pensieri che ti sfiorano la mente mentre la guidi. Flash di vita vissuta che ti abbagliano mentre senti il suono del cicalino delle frecce o guardi nei Vitaloni chi ti segue. Affreschi di momenti di spensieratezza che ti ritornano in mente mentre pinzi col Grimeca oppure sgasi in zona gialla a 8.500 giri. E poco a poco la mente si ripopola di tutte le sensazioni di un tempo, quel gusto non replicabile che c’era dietro le nostre imprese un po’ da incoscienti, a metà strada tra la bravura e il culo del principiante. Oppure i nostri viaggi, le volte che si andava a scuola, le sere d’estate in giro con una ragazza dietro. Piano piano tutti quei ricordi accantonati e sbiaditi riprendono colore. Ed è proprio in quel momento che, con la mente di nuovo appagata dalle belle sensazioni, ti risvegli nell’esatta dimensione della tua RV. Felice.